E’ forse un punto d’arrivo?

Sarò felice quando avrò una determinata cosa oppure quando avrò raggiunto un certo traguardo? Sarò felice quando sarò qualcuno? … Questa lista potrebbe essere infinita.

Purtroppo tutto quello che ci “rende” felici in un determinato momento è solo uno stato passeggero, mai definitivo. Allora …  quando posso dire di essere veramente felice? La felicità è un modo di Essere e quindi la possiamo trovare soltanto dentro di noi. A questo riguardo la Psicologia Positiva di Martin Seligman distingue “3 livelli di felicità”, da quello “leggero” a quello più “intenso”. Vediamo quali sono:

  • Il primo livello riguarda le emozioni positive. E’ importante coltivarle quotidianamente spostando sempre di più il nostro focus su tutto quello che c’è di positivo nella nostra vita. Con questo non intendo dire di negare le emozioni cosiddette “negative” (le quali diventano negative soltanto nel momento in cui non riusciamo più ad uscirne e in cui compromettono la qualità della nostra vita), ma di controbilanciarle con le nostre emozioni positive. Come ha spiegato la psicologa Barbara L. Fredrickson nel suo libro “Positivity”, per provare uno stato di positività è importante che le nostre emozioni seguano l’andamento del 3:1 (tre emozioni positive vs. un’emozione negativa), durante le nostre giornate.

 

  • Il secondo livello di felicità scaturisce da attività che ci piacciono molto e nelle quali riusciamo a perdere spesso la cognizione del tempo. Ci perdiamo via trovandoci in uno stato di “flow” (in italiano: flusso) che potrebbe essere quasi paragonabile a uno stato meditativo. E’ importante dedicarsi a queste attività che possono essere un nostro hobby o, nel caso ideale, diventare addirittura il nostro lavoro.

 

  • Il terzo livello, infine, è legato al senso che diamo alla nostra vita. Trovare la propria missione nella vita, il senso della propria esistenza, porta a uno stato di pace, di serenità e di una felicità profonda. Tutti noi siamo su questa terra per una certa ragione. E’ importante che quello che facciamo quotidianamente sia in linea con quello che noi siamo realmente, che il nostro mondo esterno combaci con il nostro mondo interno. Autenticità è la parola magica. Vivere una vita autentica significa vivere felici.

 

  • A questo punto aggiungerei un quarto livello: conoscere se stessi ed essere felici con se stessi. Questo implica non soltanto la nostra parte emozionale e mentale, ma anche il volersi bene fisicamente. Accettare, rispettare e amare il proprio corpo e prendersene cura.

In quale di questi livelli ti sei ritrovata?

Questi quattro livelli infine vanno a braccetto. Uno alimenta l’altro e insieme mettono in moto una spirale di positività e felicità continua e profonda per diventare un proprio stile di vita.

Se desideri imparare a vivere felice dai un’occhiata al sito www.potenzialedonna.it e chiedi informazioni sui vari percorsi.

Intanto comincia ad allenarti al “primo livello”: Un’emozione positiva molto potente è la gratitudine.

Annota in un diario tutte le sere 5 cose per le quali sei grata. Possono essere delle situazioni, delle persone, degli oggetti, cioè qualsiasi cosa anche la più piccola o del presente o del passato. Prenditi l’impegno di farlo veramente tutti i giorni, per un mese.

Scoprirai quante cose hai dato sempre per scontato o quante cose di solito non notavi. Forse tornerà un po’ di stupore per le bellezze che ti circondano.

E poi rifletti: Cosa hai fatto tu per far sì che queste cose, situazioni, … hanno potuto succedere? Qual è stato il tuo “merito”? Forse soltanto perché ti sei accorta di una determinata cosa della quale sei grata oppure ha potuto verificarsi una certa situazione per cui tu hai reagito di proposito? Alla fine noterai quanto il tuo modo di agire e il tuo modo di pensare influiscano sul tuo stato emotivo e ti renderai conto di quanto il controllo delle emozioni che puoi provare e coltivare sia nelle tue mani.  

 

 

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